Così scrive Vincent al fratello Theo: “Caro Theo, il lavoro qui procede bene: l'idea di trasferirmi a Venezia seppure per pochi mesi si è rivelata di grande soddisfazione. Al mattino mi levo di buon'ora e vado sulla riva de' Schiavoni dove dipingo senza stanchezza fin verso le quattro: sembrano lontani i tempi in cui mi affliggevo a Saint-Rémy! Tuttavia sto lottando con un quadro di gondolieri in cui tutto si costruisce sul movimento delle onde. Il motivo è bello, semplice, con molti toni di blu e di turchese insieme ai gialli della luce veneziana. Ho visto nel gondoliere l'immagine della morte, come un traghettatore di anime verso l'aldilà. Ma questa è una morte radiosa, piena di luce, con un sole che si riflette e moltiplica la sua luminosità. Una stretta di mano col pensiero e tante cose a Jo. Vincent”.